INTRODUZIONE ALLE COSTITUZIONI UMANE

Ad una semplice richiesta: “mi consiglia qualcosa per dimagrire?”, è naturale che, in base alla nostra esperienza, poniamo alcune domande al nostro cliente, onde poter conoscere le sue abitudini alimentari e poter consigliare il prodotto a lui più appropriato. Infatti, nell’ultimo quarto di secolo, da quando si sono andati diffondendo i prodotti preconfezionati di derivazione erboristica, che oggi conosciamo come “Integratori alimentari”, diverse tipologie di composizioni si sono, via, via, rese disponibili per l’esigenza della perdita di peso.
Ogni due-tre anni, un nuovo ingrediente ha fatto la sua comparsa sul mercato, spesso con la promessa di essere la “soluzione definitiva” all’esigenza del perdere peso; ognuna di queste nuove “promesse” racchiude, ancor oggi, delle sue particolari peculiarità ed è assai difficile poter definire quale sia la “migliore” in assoluto.
Sono, inizialmente, apparsi, prodotti che si potrebbero definire “storici” e che, ancor oggi, sono presenti sul mercato: come quelli che riuniscono l’azione lassativo-irritante con quella di promozione della funzione tiroidea, successivamente, è stato il momento delle diverse fibre dietetiche che, pur con variegate peculiarità, permettono di evocare una loro azione “saziante” e/o di riduzione della capacità di assimilazione dei nutrienti da parte dei villi intestinali; poi è stata la volta degli “anti-metabolici”, in grado di decurtare la quota di zuccheri semplici assorbibili a livello intestinale, successivamente, secondo un modello più “francese”, si sono andate affermando le composizioni a base di piante diuretico-drenante, che, ancor oggi, continuano a tener banco.
Onde arricchire l’offerta, nell’ultimo decennio del secolo scorso, con l’introduzione di ingredienti di natura “nutraceutica”, si son andati diffondendo ingredienti più “specializzati” che, al confine tra l’azione salutistica e l’attività terapeutica, hanno, sempre più, catturato la nostra attenzione, pur senza risolvere il problema nella sua globalità.
Sono apparsi cartelli-vetrina con “testimonial” femminili d’eccellenza, il Ministero della Salute si è preoccupato di emanare una circolare specifica, ma, nonostante tutto, la “soluzione definitiva” sembra ben lungi dall’essere trovata.
Eppure tutti questi ingredienti sono più che degni di essere presi in considerazione dall’erborista, nessuno è “migliore” dell’altro.

Con una schiera così vasta di ingredienti utilizzati negli integratori, come può fare l’erborista a rispondere alla canonica domanda del cliente: “mi può consigliare qualcosa per dimagrire”?
Come può districarsi, fra le centinaia di prodotti che vengono proposti dalle aziende erboristiche?
Ma, soprattutto, come può scegliere in modo da soddisfare una richiesta così specifica, in modo ottenere la fidelizzazione del cliente?

Indubbiamente, il primo aspetto, il più istintivo, ma del quale, talvolta, ci dimentichiamo è…….. osservare il nostro cliente! Non importa tanto il tipo di abbigliamento, quanto, piuttosto, com’è conformato il suo viso, il suo collo, il suo busto, le gambe e, perché no, le caviglie.

Una fotografia storica (Conferenza di Teheran, Novembre 1943) mette in risalto come i tre statisti che si ritrovarono per determinare le sorti della guerra (e dell’intera umanità), fossero di tre costituzioni ben differenti tra di loro e, che, a posteriori, poterono darci anche una giustificazione sui loro differenti comportamenti.

Ebbene, i tre protagonisti della conferenza di Teheran, oltre all’aspetto completamente diverso, avevano, pure, un differente modo di metabolizzare il cibo e, soprattutto, di presentare, o meno, un sovrappeso.

Che dire di un soggetto come Churcill, di costituzione brevilineo-astenica, caratterizzato da un’obesità “fisiologica”, che, grazie ad un intestino particolarmente “lungo”, ha una spiccata propensione ad assimilare qualunque nutriente venga assunto; infatti l’apparato digerente del brevilineo-astenico tende ad assimilare tutto, senza eccezione alcuna: assimila e, soprattutto, deposita TUTTO (essendo un individuo con una particolare tendenza all’imbibimento tissutale), senza discriminare se una certa sostanza debba essere escreta o assimilata.
Essendo un individuo caratterizzato da un’ipo-endocrinia generale, presenta una tiroide piuttosto deficitaria che, pur ben conformata, tende a rallentare le proprie funzioni; con un funzionamento in maniera ridotta.
Esperienze condotte su soggetti brevilineo-astenici hanno portato, ad esempio, anche alla conclusione che la somministrazione di sali di calcio porta, si, alla loro assimilazione, senza, però, una reale utilizzazione.
Il brevilineo-astenico ha bisogno dei “suoi tempi” e, talvolta, aumentando le sollecitazioni e gli stimoli esterni, si ottiene, solamente, di rallentarlo ulteriormente.

Quanto potrà essere utile per un cliente brevilineo-astenico l’utilizzo di un integratore che stimoli fortemente la funzione tiroidea, quando il soggetto può, invece, subire un rallentamento endocrino? Potrà forse giovare una composizione che sia in grado di promuovere l’attivazione di catene metaboliche, come nel caso della ritrasformazione del pannicolo adiposo in zuccheri, quando ci troviamo di fronte ad un soggetto dal forte imbibimento tissutale?

Probabilmente, per soddisfare un brevilineo-astenico, ci potremmo giovare di composizioni che presentino una spiccata azione di “drenaggio” tissutale, senza avere, peraltro, una marcata azione diuretica, privilegiando, però, un “drenante linfatico”. Forse su questa tipologia di soggetto, e soprattutto su questo biotipo, i “vecchi” sazianti a base di fibre dietetiche hanno, ancora, una loro forte ragione d’essere! Non di meno, saranno da valorizzare quegli estratti del Fagiolo che riducono la scissione degli zuccheri complessi in zuccheri semplici, permettendo, così, di “presentare” una minor quota di carboidrati assimilabili al cospetto del “lungo” intestino del “brevilineo-astenico”.

Non si deve pensare che gli aspetti relativi alla valutazione del biotipo umano debbano rimanere circoscritti agli ambiti professionali della medicina omeopatica; o della medicina olistica, più in generale; chiunque operi nell’ambito del benessere e dei prodotti a valenza salutistica può valorizzare questo aspetto, volto si alla conoscenza dell’individuo, ma, soprattutto, a soddisfare le esigenze del nostro cliente e alla sua fidelizzazione.