L’ASPETTO COSTITUZIONALE
Attraverso lo studio delle costituzioni biotipologiche possiamo comprendere il significato dei fattori genetici.
Per quale processo biologico un individuo nasce con un certo biotipo, piuttosto che con un altro?
Perchè è formato in questo modo invece che in un altro?
Tutto il problema della biotipogenesi è questo.
Per una ragione “x”, o, piuttosto, per “x” motivi, l’individuo orienta la sua costituzione verso una caratteristica dominante; per queste ragioni, bisogna ricordare l’importanza dei fenomeni embriologici per la comparsa della costruzione biotipologica.
Il Biotipo decolla sotto la predominanza di uno dei tre tessuti embrionali primordiali. Lo studio dell’embriogenesi ci ha mostrato come dall’uovo non ancora diviso, la grande cellula unica possiede già i suoi segmenti pronti, con:
dorsalmente una futura zona ectoblastica,
ventralmente una zona endoblastica e,
tra le due, nell’angolo,
un abbozzo cordo-mesoblasto.
Queste differenziazioni sono in rapporto con i geni della specificità, da cui le reazioni chimiche segnano una certa direzione nel tempo e nello spazio.
L’esuberanza materiale o funzionale degli organi che deriva, o dall’endoblasto, o dal mesoblasto, o dall’ectoblasto, determina delle forme corporali differenti, ma all‘eccesso di un tessuto primordiale, si aggiunge la normalità o la possibile carenza in rapporto al dominante tessuto.
Il primo tipo costituzionale, che abbiamo chiamato ENDOBLASTICO, non è solamente un iper-endoblastico, il suo mesoblasto è normale o nettamente deficitario, inoltre il suo ectoblasto è sempre molto carente.
Ugualmente, il secondo tipo, MESOBLASTICO, è un iper-mesoblastico: il suo endoblasto è normale, il suo ectoblasto al contrario è ancora deficitario.
Il terzo tipo, ECTOBLASTICO, non è soltanto un iper-ectoblastico, ma in lui appare una regressione, una carenza evolutiva dei due soggetti ento-mesoblastico.
Il quarto tipo, CORDOBLASTICO realizza l’equilibrio dei tre soggetti per l’apporto normale di ectoblastismo e di endoblastismo.