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Fito Epat

Flaconi da 50 ml e da 100 ml

Per favorire le fisiologiche funzionalità epatiche
SOLUZIONI IDROALCOLICHE: Agrimonia (parte aerea fiorita) Bardana (Radice)
Carciofo (foglie)
Cardo mariano (pianta intera e frutti) Tarassaco (pianta intera fiorita) SOLUZIONI GLICEROALCOLICHE: Secale cereale (giovani radici)

Categoria:

Descrizione

FITO EPAT
Per favorire le fisiologiche funzionalità epatiche

Soluzioni idroalcoliche (52% Vol) di:
Acrimonia eupatoria (parte aerea fiorita)
Arctium lappa (radice)
Cynara scolymus (foglie)
Silybum marianum (pianta intera e frutti)
Taraxacum officinale (pianta intera fiorita)
e di soluzione gliceralcolica di:
Secale cereale (giovani radici)

Secondo la tradizione erboristica, FITO EPAT ha un’azione:
Riequilibrante il parenchima epatico
Rigenerante la cellula epatica, anche in corso di epatite acuta, sub acuta e cronica
Normalizzante (progressivamente) i valori delle transaminasi
Ha dato buoni risultati nei casi di cirrosi e nelle dislipidemie di origine epatica

Indicazioni salutistiche:
Alterazione degli enzimi epatici
Epatite acuta, sub-acuta e cronica
Tendenza alla cirrosi epatica

Indicazioni per l’assunzione: da 20 a 50 gocce 3 volte al dì.

Prodotto incluso nel Registro degli integratori del Ministero della Salute.

Maggiori informazioni

Acrimonia eupatoria (Agrimonia)

Famiglia

Rosaceae

Parti utilizzate

Parte aerea fiorita

Caratteristiche

Grazie alle sue proprietà, l’Agrimonia può essere utilizzata come valido rimedio nel trattamento d’infiammazioni intestinali, gastroenteriti, insufficienza epatica e micosi intestinali. Inoltre, l’Acrimonia eupatoria, può essere utilizzata per la cura delle infiammazioni delle mucose oro-faringee.

Arctium lappa (Bardana)

Famiglia

Compositae

Parti utilizzate

Radice

Caratteristiche

La Bardana, oggi utilizzata come pianta da tisana, trova impiego nel trattamento dell’acne e come diuretico. Essa, può essere impiegata come “depurativo del sangue”, contro la calcolosi biliare o urinaria, per alleviare disturbi reumatici, nonché, esternamente, per contrastare le forme eczematose. In studi recenti, si è dimostrato che, gli estratti di Arctium lappa, favoriscono le funzioni epatiche e biliari.

Nei Paesi dell’Europa centrale, gli estratti di questa pianta, compaiono in varie specialità, generalmente omeopatiche, delle più svariate categorie terapeutiche: colagoghi e biliari, analgesici e antireumatici, regolatori gastrointestinali, disinfettanti del cavo orofaringeo ed epatoprotettori.

Cynara scolymus (Carciofo)

Famiglia

Compositae

Parti utilizzate

Foglie

Caratteristiche

Il Carciofo, è una pianta largamente coltivata in Italia ed in tutto il bacino del Mediterraneo.

Essa manifesta molte proprietà, tra le quali:

-azione coleretica sulla ghiandola epatica, associata a stimolazione degli epatociti;

-azione sul metabolismo azotato, soprattutto dell’urea;

-azione ipocolesterinemizzante molto marcata, che rende il carciofo un’arma preziosa nel trattamento delle ipercolesterolemie;

-azione diuretica con aumento della concentrazione di urea, e, in genere delle sostanze azotate dell’urina.

-azione antitossica

Relativamente alle proprietà diuretiche, i migliori risultati del Cynara scolymus, si sono ottenuti nelle epatopatie oliguriche e nei soggetti con edemi da ritenzione.

Silybum marianum (Cardo mariano)

Famiglia

Compositae

Parti utilizzate

Pianta intera e frutti

Caratteristiche

Il Silybum marianum, originario dell’Europa Meridionale, dell’Asia minore e del Nord Africa, è una pianta che si è acclimatata nelle Americhe e nell’Australia meridionale. Essa, viene importata in gran parte dall’Argentina, dalla Cina, dalla Romania e dall’Ungheria. Il Cardo mariano, è stato al centro di molti lavori sperimentali che ne dimostrano l’attività anti-epatotossica. La pianta, viene impiegata nel trattamento di danni epatici di origine tossico-metabolica (ad es. da alcol, da sostanze tossiche industriali ecc.), durante e dopo epatiti (sindrome post epatica), nelle epatopatie degenerative croniche come ad esempio cirrosi e steatosi epatica e nelle epatopatie latenti.

Il principio attivo antiepatossico è la Silimarina, sulle cui proprietà esiste una vasta letteratura. Questa molecola, è risultata capace di neutralizzare, in maniera efficace, l’azione di sostanze epatotossiche, che determinano necrosi e cirrosi epatiche. La dimostrata azione antiepatotossica del Silybum marianum, è, probabilmente, collegata alle proprietà antiossidanti e di cattura dei radicali liberi, tipica della Silimarina.

Taraxacum officinale (Tarassaco)

Famiglia

Compositae

Parti utilizzate

Pianta intera fiorita

Caratteristiche

Il Tarassaco, è impiegato come blando coleretico, diuretico, amaro eupeptico, come coadiuvante nel trattamento di epatopatie, colecistopatie e disturbi digestivi, soprattutto nella digestione dei grassi.

Nella medicina popolare, il Taraxacum officinalis, viene impiegato come “depurativo del sangue”, come blando lassativo, nel trattamento della gotta e dei disturbi reumatici, nonché in situazioni cutanee di tipo eczematoso.

Nei paesi neolatini, è diffusa l’utilizzo come insalata di foglie fresche, raccolte in primavera per “le cure depurative primaverili”.

Il Tarassaco, è tra i principali agenti fitoterapici in grado di rinvigorire gli organi di eliminazione emuntoriale, dall’accumulo di sostanze tossiche, sostanze di rifiuto, attraverso la sua proprietà amaro-fredda che agisce, come ipotensivo, tranquillante, cardio-modulante, sudorifero, vagotonico, contribuendo a “disperdere”  il Fuoco del cuore.

Per la medicina olistica, queste funzioni impediscono l’accumulo delle tossine nella regione pelvica, ove potrebbero provocare fenomeni infettivi o flogistici, soprattutto nei soggetti distonici e iperattivi.

Secale cereale (Segale)

Famiglia

Graminaceae

Parti utilizzate

Giovani radici

Caratteristiche

La Secale cereale, manifesta proprietà antiarteriosclerotiche, fluidificanti del sangue ed ipotensive, per le quali dovrebbe occupare un posto di maggior rilievo nell’alimentazione quotidiana.

Essa, presenta un tropismo elettivo per il parenchima epatico, favorendone la “restitutio ad integrum”. In particolare, la Segale, esercita un’azione diretta sull’epatocita (di tipo citoprotettivo e rigenerante), in grado di normalizzare, progressivamente, le alterazioni dei valori delle transaminasi epatiche.

Modalità di somministrazione

Modalità di somministrazione:
Per migliorare l’azione fisiologica dell’integratore, consigliamo di assumere dopo aver diluito in una piccola quantità di acqua, bevendo a piccoli sorsi, trattenendo in bocca (sotto la lingua) per qualche secondo.
La mucosa della faccia inferiore della lingua, infatti, dà luogo ad un notevole assorbimento, a differenza della mucosa superiore, facilitato, anche, dall’azione del pH salivare in grado di ionizzare i principi dissolti.
La modalità di assorbimento sublinguale, oltre ad evitare il primo passaggio epatico (e l’alterazione dei principi vegetali che ne consegue), permette una più rapida distribuzione dei principi attivi vegetali nell’intero organismo, dal momento che il sangue venoso che refluisce dalla cavità orale in generale sbocca nella vena cava superiore e si avvia direttamente verso il cuore da dove viene subito diffuso nell’intero torrente circolatorio.