Flaconi da 50 ml e da 100 ml
Per favorire le difese immunitarie
SOLUZIONI IDROALCOLICHE: Echinacea (pianta intera) Uncaria (corteccia)
SOLUZIONI GLICEROALCOLICHE: Ribes nigrum (gemme)
Rosa canina (giovani getti)
FITO IMMUNO
Per favorire le difese immunitarie
Soluzioni idroalcoliche (48% Vol) di:
Echinacea angustifolia (pianta intera)
Uncaria tomentosa (corteccia)
e di soluzione gliceralcolica di:
Ribes nigrum (gemme)
Rosa canina (giovani getti)
Secondo la tradizione erboristica, FITO IMMUNO ha un’azione:
Immunostimolante
Antibatterica
Antimicotica
Antiflogistica
Antivirale
Indicazioni salutistiche:
Tendenza a frequenti episodi infettivi, con recidive e cronicizzazioni
Profilassi e trattamento delle malattie da raffreddamento
Flogosi autoimmunitarie
Indicazioni per l’assunzione: da 20 a 50 gocce 3 volte al dì.
Prodotto incluso nel Registro degli integratori del Ministero della Salute.
Echinacea angustifolia (Echinacea) | |
Famiglia |
Compositae |
Parti utilizzate |
Pianta intera |
Caratteristiche |
L’Echinacea angustifolia, è una pianta che proviene dalla medicina tradizionale degli Indiani del Nordamerica, e, nel secolo scorso, è stata la droga più usata negli USA. Il macerato di questo vegetale, viene impiegato nelle profilassi delle malattie da raffreddamento, raffreddori comuni e processi settici. Si ritiene, che la sua azione sia determinata da un aumento delle difese immunitarie endogene, attraverso una stimolazione aspecifica del sistema immunitario, soprattutto mediante l’attivazione della fagocitosi e la stimolazione dei fibroblasti. Inoltre, l’inibizione della ialuronidasi tissutale e batterica sembra ridurre la diffusione nell’organismo degli agenti patogeni. Secondo alcuni autori, i principi attivi contenuti nel macerato di Echinacea angustifolia, responsabili di queste azioni, sarebbero dei polisaccaridi con proprietà antibatteriche e antifunginee. L’echinacea è anche consigliata nel trattamento di malattie degenerative quali: artrite reumatoide, diabete, leucemia e sclerosi multipla. |
Uncaria tomentosa (Uncaria) | |
Famiglia |
Rubiaceae |
Parti utilizzate |
Corteccia |
Caratteristiche |
L’Uncaria tomentosa, esercità azione:
modulatrice dell’iperattività del Sistema Immunitario (svolge cioè un’azione di prevenzione delle allergie); antiossidante; antinfiammatoria; antireumatica; antivirale; antibatterica; ipotensiva; immunostimolante. Questa pianta può quindi essere impiegata come rimedio nel trattamento di: forme allergiche, disturbi intestinali e gastriti, sindromi premestruali, influenze, raffreddori e tendenza alle infezioni. |
Ribes nigrum (Ribes nero) | |
Famiglia |
Saxifragaceae |
Parti utilizzate |
Gemme |
Caratteristiche |
Nel macerato di Ribes nigrum, sono presenti numerosi principi attivi tra cui si ricordano: acidi organici e vitamine (nei frutti); tannini e flavonoidi (nelle foglie); acidi grassi polinsaturi. Queste sostanze, sono in grado di bloccare la liberazione di Istamina e di esercitare un’azione cortisone-simile. In conseguenza di ciò, il Ribes nero trova applicazione come valido rimedio nel trattamento della litiasi renale, ipotensione, artritismo, reumatismi, influenze e allergie (specie raffreddori da fieno). Nell’osteoartrosi, il Ribes nigrum è spesso associato al Pinus mugo var. pumilio ed alla Vitis vinifera. |
Rosa canina (Rosa canina) | |
Famiglia |
Rosaceae |
Parti utilizzate |
Giovani getti |
Caratteristiche |
Tra le tante proprietà, la Rosa canina esplica un buon effetto antiossidante ed endotelio-protettore, antinfiammatorio, antivirale, antibatterico e immunostimolante. Di conseguenza, la Rosa canina, è indicata in: carenze di vitamina C, allergie respiratorie, sindromi influenzali, astenia, anemia e ansietà profonda. Inoltre, questa pianta è in grado di stimolare il tono del sistema cerebro-spinale Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, la Rosa canina è utile nel vuoto di QI di cuore, stipsi per secchezza e vuoto di rene. |
Modalità di somministrazione:
Per migliorare l’azione fisiologica dell’integratore, consigliamo di assumere dopo aver diluito in una piccola quantità di acqua, bevendo a piccoli sorsi, trattenendo in bocca (sotto la lingua) per qualche secondo.
La mucosa della faccia inferiore della lingua, infatti, dà luogo ad un notevole assorbimento, a differenza della mucosa superiore, facilitato, anche, dall’azione del pH salivare in grado di ionizzare i principi dissolti.
La modalità di assorbimento sublinguale, oltre ad evitare il primo passaggio epatico (e l’alterazione dei principi vegetali che ne consegue), permette una più rapida distribuzione dei principi attivi vegetali nell’intero organismo, dal momento che il sangue venoso che refluisce dalla cavità orale in generale sbocca nella vena cava superiore e si avvia direttamente verso il cuore da dove viene subito diffuso nell’intero torrente circolatorio.